- Autore: Niccolò Ammaniti
- Titolo: Anna
- Casa editrice: Einaudi
- Pagine: 314
- Genere: Narrativa
Cari amici librosi,
questo mese lo voglio dedicare a un libro che vorrei consigliare a tutti gli amanti de genere distopico: “Anna” di Niccolò Ammaniti, edito da Einaudi. Un libro da cui hanno tratto una nuova serie tv.
Un romanzo pubblicato nel 2015, la cui tematica è di un’attualità sconcertante, quasi da far accapponare la pelle per la visione di Ammaniti. Così adatta, così spaventosamente reale. Nessuno di noi, nel 2015 avrebbe sospettato che nel 2020 un virus, altamente contagioso, letale soprattutto per le persone cagionevoli e anziane, avrebbe modificato il nostro reale. Ma in verità, lo scopo di Ammaniti era il voler parlare di un mondo “governato” da bambini. Ovvero: cosa potrebbero fare se lasciati a loro stessi? Come sarebbe la vita senza gli adulti?
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Sicilia, 2020. Anna è solo una ragazzina costretta ad affrontare una realtà più grande di lei, un nuovo mondo, un mondo in un cui gli adulti, i Grandi, non ci sono più. Tutti infettati dalla Rossa, uno stato febbrile che attacca le vie respiratorie, creando eruzioni cutanee caratterizzate da macchie scarlatte, portando fino alla morte. Trovare il vaccino? Impossibile. Un virus arrivato dal nord Europa e che colpisce solo gli adulti. I bambini, almeno fino al quattordicesimo anno di età, non sono colpiti.
Anna deve sopravvivere e farsi forte per il suo fratellino Atos, insegnargli come affrontare quel mondo, perché anche lei, prima o poi, prenderà la Rossa. È solo una questione di tempo. Ma forse esiste una cura, forse esiste una possibilità, una speranza, nel continente.
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“Anna” si caratterizza per avere una narrazione autodiegetica, che permette di seguire il punto di vista della protagonista nel suo affrontare quella nuova realtà così bizzarra e spaventosa. Grazie a tale tipologia di narratore, è possibile entrare nell’interiorità di Anna, condividerne lo stato di ansia, paura, confusione e dolore che la caratterizzano. Uno stato emotivo inevitabilmente condiviso anche dal lettore.
Strutturato mediante uno stile fluente e immersivo, Ammaniti riesce a entrare e a immedesimarsi nella mentalità dei ragazzini che affollano la storia. Prestando attenzione ai minimi dettagli, come i dialoghi, dove ognuno dei personaggi si esprime con una propria voce che lo contraddistingue dagli altri, ognuno con una propria caratterizzazione ben delineata e coerente.
Una storia, quella creata da Ammaniti, il cui intento è semplicemente il voler mostrare il comportamento dei bambini nel caso in cui gli adulti, per un particolare motivo, dovessero scomparire. Ovvero: riuscirebbero a sopravvivere? La risposta è sì. Se la caverebbero. Sarebbero in grado di creare una nuova società, più selvaggia, priva di particolari regole. Un mondo di bambini a volte crudeli, in cui imperversa l’unica regola possibile: sopravvivere.
Solo Anna riesce a distinguersi dagli altri, si adatta ma non viene inghiottita dallo stato selvaggio del nuovo mondo, no. Riesce a tenere intatti i suoi valori e a crearsi un proprio posto, fatto di regole tramandate dalla madre, le cosiddette “Cose da fare quando mamma muore”, regole comportamentali, e di quelle nuove che solo lei può acquisire e tramandare al fratello, cercando di istruirlo nel miglior modo possibile.
Una protagonista forte, con una missione, un obiettivo specifico per riuscire a trovare una via d’uscita e salvare suo fratello e forse anche se stessa.
Che dire della Cortigiana d’Inchiostro? Anna è una storia di fratellanza, di amicizia, di sopravvivenza, di vita, di amore. Una storia che coinvolge il lettore fin dall’incipit. Che ne cattura l’attenzione incollandolo alle pagine e immergendolo in un’atmosfera angosciosa ma ricca di pathos.
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