Recensione – Terra nostra – Amato Salvatore Campolo

By lacortigianadinchiostro
Settembre 24, 2022
  • Autore: Amato Salvatore Campolo
  • Titolo: Terra nostra – famiglie criminali in riva allo stretto
  • Casa editrice: Susil edizioni
  • Pagine: 184
  • Genere: Giallo

Cari amici librosi,
questo mese è dedicato alla recensione di Terra nostra, di Amato Salvatore Campolo, edito da Susil edizioni.

Una storia che rappresenta una denuncia nei confronti di una realtà distorta, manipolabile, ricattabile e, purtroppo, ben radicata nel nostro territorio.
Ma al contempo, Terra nostra è una storia che sprona alla reazione, ad avere coraggio: si può lottare e vincere. O almeno tentare, pur pagandone le conseguenze.

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Nella costa ionica calabrese, nei paesi (immaginari) di Casalotto, Bovese e Trimpoli, la ‘ndrangheta controlla e agisce nella società quasi indisturbata, tra rapine, minacce e soprusi. In un crescendo di violenza e omertà.

Ma con l’arrivo del maresciallo Jessica Castaldo, la situazione sembra cambiare. Lei è diversa e non ha intenzione di lasciare perdere e chiudere gli occhi, come tutti gli altri. Rappresenta la legge e inizia a indagare e cercare di sconfiggere, nel suo piccolo, quel male radicato con troppa profondità nella terra calabrese.

Una storia che si dipana nel dualismo classico quanto veritiero tra bene e male, tra due forze contrapposte che lottano per la propria ideologia.

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La vicenda raccontata da Salvatore tratta le dinamiche di vita quotidiana, le problematiche e le difficoltà, delle famiglie appartenenti alla criminalità organizzata della ‘ndrangheta. Mostrando una realtà forse non ben conosciuta, ma angosciante. A tratti inquietante.

Mediante l’utilizzo di una lingua piana e semplice, l’autore dispiega al lettore le vicende dei vari personaggi, attraverso uno stile caratterizzato da una struttura a dialoghi brevi, che permette di entrare nel dettaglio nella vita quotidiana dei vari attori narrativi.

La scelta interessante di un narratore onniscente, che racchiude i punti di vista di ogni individuo, permette di avere una visione completa delle varie azioni. Un punto di vista utile nel porre l’attenzione alla lotta tra le due forze contrapposte: polizia e ‘ndrangheta.

Proprio grazie a una visione completa dell’orizzonte narrativo, il lettore può comprendere i comportamenti che manovrano le mentalità criminali, oltre che quelle delle forze dell’ordine.

Tuttavia, lo stile dettagliato, il descrivere ogni vicissitudine, rende la narrazione più lenta, con un ritmo poco incalzante e a volte ripetitivo.

Che dire della Cortigiana d’Inchiostro? Pur non essendo un genere adatto a tutti, e avendo riscontrato alcune problematiche ed errori, la storia narrata da Salvatore Campolo è un grido di rabbia ben nascosto da un lucido dispiegamento di eventi, quasi come se avesse una telecamera e registrasse la vita dei personaggi: le loro azioni e reazioni.
Non si può, quindi, evitare lo sgomento nel conoscere una tale realtà. Ma non tutto è buio o negativo, ciò che colpisce è sempre la presenza della forza e della ribellione a ciò che è sbagliato. Lottare sempre, per sradicare le radici del male.

Stefania Marotta

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