Recensione – Resta quel che resta – Katia Tenti

By lacortigianadinchiostro
Marzo 3, 2023
  • Autore: Katia Tenti
  • Titolo: Resta quel che resta
  • Casa editrice: Piemme
  • Pagine: 458
  • Genere: Narrativa
  • EAN: 9788856684209

Cari amici librosi,
in collaborazione con la Pr e Editoria, oggi vi parlo del romanzo Resta quel che resta di Katia Tenti, edito da Piemme.

Un libro che porta il lettore nell’Italia degli anni Venti. In una storia di famiglie, un incrocio di vite, di problematiche, di conflitti, in una terra di confine dilaniata dall’odio e dagli scontri. Quando nel Sudtirolo la popolazione tedesca superava quella italiana, e durante questo periodo gli italiani venivano considerati degli stranieri, individui con usanze diverse e percepiti come barbari.

“La morte è un punto fermo, un evento concreto al quale il tempo concede la clemenza dell’accettazione: la scomparsa è un fatto aperto, una sospensione tra la vita e la morte, tra la speranza e la disperazione.”

È questo che prova Alfred, medico e marito di Else, quando perde le tracce delle sue bambine, due gemelle appena nate. Il loro non è un matrimonio d’amore, ma è anche la tragedia che ne decreta il risultato. Forse sarebbe stato tutto diverso se il loro destino non si fosse unito a quello di tre famiglie: gli Egger, benestanti di Bolzano, il cui figlio, Max, ha un deficit mentale, non accettato dalla madre. I Marchetti e i Ceccherini, considerati come gli usurpatori in un’Italia in fase di transizione, dominata dall’odio e dal sospetto, dal pregiudizio, dalla vendetta, dalla paura. Tutte emozioni che imperversano, ma per fortuna anche l’amore e la compassione sbocciano in un Paese con la guerra alle porte.

Una vicenda lunga una vita intera racchiusa in sessant’anni, che mostra con occhi diversi la nostra storia contemporanea.

***

Con uno stile fluido, semplice, Katia Tenti prende per mano il lettore, mostrandogli una realtà in cui erano gli italiani a essere guardati con gli occhi del sospetto dai tedeschi. In Resta quel che resta, la paura del diverso domina nella narrazione. L’intento dell’autrice è un voler mettere in luce una realtà lontana ma allo stesso tempo ancora ben radicata nell’essere umano.

Con l’uso di un narratore che permette una visione completa della vicenda e dei personaggi, mostrandone le emozioni e i pensieri, Katia Tenti affronta una tematica angosciante: la sofferenza di un genitore alla scomparsa o rapimento dei propri figli. Ma soprattutto, quando il destino di quei figli è nebuloso, perché se ne sono perse improvvisamente le tracce. Quando accuse incessanti battono nel cuore.
Ed ecco che ci si incammina, man mano che la vicenda prosegue, in un percorso travagliato, in un’analisi della natura umana ricca di punti d’ombra e di luce, a volte nello stesso istante, creando paradossi indecifrabili. Un percorso immerso nel dolore dell’incomprensione, delle problematiche psicologie e delle malattie mentali, il non rendersi conto delle proprie azioni, fino a commettere un atto crudele.

Ho ammirato particolarmente il coraggio dell’affrontare un argomento che potrebbe essere considerato un tabù, ma necessario da narrare nonostante la natura delicata.

Il tema del giudizio e del pregiudizio è il filo conduttore che lega le storie di tutti i personaggi, perché sarà proprio questa idea, l’odio che ribolle sotto la superficie a guidare le mani di uno dei personaggi, Sante, nell’uccidere una delle bambine di Alfred, ma non solo, in nome di quel disprezzo basato sul nulla, si tracciano le basi per l’oblio dell’anima.

Che dire della Cortigiana d’Inchiostro? Resta quel che resta è una storia di frontiera che trasporta il lettore nella vicenda narrata sin dalla prima pagina, in un saliscendi di emozioni contrastanti.

Katia Tenti è nata e vive a Bolzano. Si è laureata in sociologia a Trento e per anni si è dedicata all’approfondimento dei fenomeni di devianza sociale. Da sempre si occupa di cultura, di teatro e di arte contemporanea. È autrice di diversi format culturali di musica, di teatro, di arte e di letteratura dedicati ai giovani talenti. I suoi romanzi sono ambientati in Alto Adige, sua terra di origine – caratterizzata da forti contraddizioni sociali, culturali ed etniche – per la quale nutre un sentimento di attaccamento profondo. Per Marsilio Editori ha pubblicato Ovunque tu vada (2014) e Nessuno muore in sogno (2017). Per Piemme ha invece dato alle stampe Resta quel che resta (2022).

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