Una fredda mattina d’inverno – Barbara Taylor Sissel

By lacortigianadinchiostro
Settembre 16, 2017

IMG_20170916_170811Autore: Barbara Taylor Sissel

Casa Editrice: Newton Compton Editori

Pagine: 334

Genere: Thriller

 

Cari lettori, Il libro di cui vi voglio parlare questo mese è “Una fredda mattina d’inverno” di Barbara Taylor Sissel, edito dalla Newton Compton. Un romanzo che avevo da tempo in libreria ma la decisione di leggerlo è scaturita durante la mia ricerca di storie accattivanti che mi potessero accompagnare durante le vacanze estive.

Una storia che sottolinea la precarietà della vita, di quanto questa possa cambiare radicalmente da un momento all’altro e di quanto ciò che abbiamo, ciò che definiamo la nostra normalità, anche la semplice routine quotidiana, possa in realtà mancare da morire appena cessa di esistere. Il rimpianto di ciò che si era prima, può davvero rovinare l’esistenza?

Arriviamo alla trama: Vi siete mai chiesti se il punto di rottura esiste? Il punto dal quale si rischia di cadere senza mai più risollevarsi può essere individuato in un preciso momento?

È una normale mattina, un giorno come un altro, quando Lauren rischia di investire con l’auto un ragazzo che cammina sul ciglio della strada. Spaventata, la donna si ferma per informarsi dello stato del giovane, ciò che vede la sorprende. Il ragazzo infatti, non da segni di spavento o agitazione ma continua per la sua strada, come in trance.
Lauren rimasta scossa dall’accaduto, deve fare i conti con la sua mente che ancora vacilla dal tragico incidente di lavoro che l’ha debilitata sia fisicamente che mentalmente. La sua memoria, ormai, non è più affidabile e le gioca brutti scherzi. Lei stessa non è più affidabile. E quel ragazzo diventa quasi un’ossessione. Chi è? Che fine ha fatto? È solo frutto del suo senno che fa cilecca? Tutte domande a cui non riesce a trovare una risposta, finché ogni dubbio viene dissolto dal telegiornale: Bo Laughlin è scomparso.
Ed eccolo il punto di non ritorno. Il momento in cui ciò che era prima non è più reale, non è più raggiungibile. Da quel momento iniziano le ricerche, dei perché e delle tantissime domande e dubbi che la investono. Fino ad avere timore di se stessa e dei suoi continui vuoti di memoria. E se tutto questo fosse colpa sua?

Dal punto di vista formale, la scrittura della Taylor è semplice e scorrevole.
La storia è raccontata seguendo le vicende parallele di Lauren e Annie, la sorella del ragazzo scomparso. Mostrando a 360 gradi i dubbi e le incomprensioni che le due donne devono affrontare e capire. Fin poi a raggiungere la chiarezza finale, e dissipare ogni dubbio.
Fino all’ultimo il lettore non riesce a comprendere cosa sia realmente accaduto. Il mistero viene mantenuto in un equilibrio a volte rotto dagli indizi trovati durante le ricerche. Chi è veramente Bo? Che passato si cela alle sue spalle?

I personaggi sono ben sviluppati, il lettore avrà la sensazione di poter conoscere appieno i caratteri delle due protagoniste. Il che è facilitato ulteriormente dalla terza persona che mostra il punto di vista di entrambe.
La tensione narrativa è sviluppata adeguatamente senza cali eccessivi, forse la scrittrice tende a volte a dilungarsi troppo nella soggettività dei personaggi, ponendo particolare attenzione alle problematiche personali rischiando in questo modo di far perdere la concentrazione nella lettura.

Tuttavia non è una storia banale con un finale intuibile, anzi. Per poter avere la visione definita dell’accaduto, è necessario terminare il romanzo.

Quindi: che dire della Cortigiana d’Inchiostro? In realtà è difficile. Il romanzo è scritto bene ed è accattivante, ma non troppo. Direi nì. La Cortigiana d’Inchiostro in questo caso ha avuto un ruolo altalenante, non sempre riusciva nel suo intento di immergermi nel mondo trascritto nelle pagine.

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