Autore: Roberta Gatto
Casa editrice: Libro mania
Pagine: 296 (ebook)
Genere: New Adult
Cari lettori,
questo mese voglio portarvi nell’isola di smeraldo: l’Irlanda. Un’isola verde dominata da una coltre quasi perenne di nubi ma ugualmente splendente e viva nonostante quella ombrosità caratteristica.
Una metafora, quella dell’Irlanda, che si potrebbe accostare al personaggio principale della storia narrata da Roberta Gatto nel primo libro della trilogia Un battito d’ali. L’Irlanda è una terra dove imperversa la pioggia, ed è proprio la pioggia il filo rosso che guida la narrazione, con un incessante riferimento agli elementi dell’acqua e dell’aria. Al loro moto agitato e tempestoso. Una perenne metafora della confusione che imperversa nei sentimenti dei protagonisti, una corrente che trascina, una forza che può sopraffare a chi è incapace di combatterla. Proprio come una farfalla che in balia della corrente del vento continua a volare, lasciandosi trasportare, ma continuando a sbattere le ali, a vivere, nonostante tutto.
Veniamo ora alla storia:
La vita per Rain Donovan non è facile. Costretta a fuggire da casa per sottrarsi a quell’ambiente di oppressione e violenza ormai perenne.
Scappa senza una meta, senza sapere a chi chiedere aiuto. L’unico pensiero è correre, via, lontano, lontano da quella casa. Lontano dal suo passato, quel poco che ancora ricorda dopo quel tremendo incidente accaduto un anno prima nel quale ha perso una parte di sé: suo padre.
Un’amnesia che incombe su di lei come un’ombra, un’ombra strisciante che la opprime impedendole di poter affrontare quei ricordi così vicini ma talmente lontani.
Da quel giorno l’unico modo per sopravvivere è il mantenersi distaccata da tutto, dalla sofferenza, dalla tristezza, dall’amore. Anche da Duncan, il suo fratellastro, di cui è segretamente innamorata, ma che ha dovuto allontanare dalla sua vita per proteggerlo.
Ma sarà proprio in quella notte di fuga, di disperazione ma anche di vita stessa, che Rain incontrerà un ragazzo misterioso, senza nome, dagli occhi neri come quella notte. Ma si sa, l’ora più buia è sempre quella che precede l’alba.
Da quel momento, da quella notte, il mondo di Rain verrà capovolto. In cui le regole da lei imposte per sopravvivere saranno infrante, uno sconvolgimento che come un uragano trascina nel suo vortice, un vortice di scelte, di emozioni, di ricordi, di ammissioni. Solo il tempo darà tutte le risposte, anche quelle che Rain cerca dentro sé stessa.
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Una storia che racconta dell’imprevedibilità del destino, e di come ogni azione, anche la più piccola, possa innescare il cosiddetto effetto farfalla o teoria del caos secondo il quale “da piccole variazioni nella condizione iniziale si produrranno delle grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di una sistema” (Lorenz). Un concatenarsi di eventi incessante e incontrollabile come un domino.
Una forza che come un uragano trascina e contro la quale non puoi combattere. Quando il destino è più forte di tutto.
Nel romanzo il lettore troverà una narrazione in prima persona, permettendo in tal modo una visione completa dell’interiorità della protagonista. Una finestra nella sua anima. Un’interiorità costellata di sofferenza incessante, battente, proprio come la pioggia.
La scrittrice, Roberta Gatto, ha reso perfettamente lo stato psicologico della protagonista e dei personaggi maschili, approfondendo tematiche importanti rendendo il tutto squisitamente poetico mediante una penna sensibile e attenta, portando il lettore a immedesimarsi in quegli stati d’animo quasi da trattenere il fiato.
La psicologia di Rain è ricolma di sfaccettature, di zone d’ombra e di luce. Una personalità non facile, forgiata dalle sofferenze della vita ma ugualmente pura e ricca di speranza, pronta a lottare contro le intemperie e le avversità.
Che dire della Cortigiana? La storia porta il lettore nel suo mondo d’inchiostro fin dalle prime righe. Una narrazione che trascina e rapisce in un turbine di emozioni, nelle quali il lettore non può fare a meno di lasciarsi andare e immergersi in quelle trame del destino (o del caos?) che tessono quella tela ricolma di innumerevoli sfaccettature che il mondo di Rain riuscirà a dare.
“È stupido baciare qualcuno per gioco. Un bacio è… è come un fiore di melo, è una promessa d’amore, è come dire all’altro ‘Sono qui, con te, e ci sarò anche domani, e ogni volta che ne avrai bisogno’”. (Roberta Gatto)
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