Autore: Clara Sánchez
Casa Editrice: Garzanti
Pagine: 356
Genere: Narrativa contemporanea
Questo mese ho scelto di parlarvi del best seller “Il profumo delle foglie di limone” di Clara Sánchez, vincitrice del premio letterario spagnolo Nadal. È un libro che prende in considerazione la tematica dell’apparenza. Non sempre ciò che appare è effettivamente reale, ma soprattutto il male ha la straordinaria capacità di celarsi, di nascondersi, dietro una maschera benevola. Siamo in grado di riconoscerlo quando è dinanzi ai nostri occhi? Siamo in grado di individuarlo nonostante la sua astuzia nel nascondersi in un bene fittizio?
La storia raccontata dalla Sánchez narra di due vicende diverse, due persone diverse, ma destinate a incontrarsi e trovarsi. Sandra, trentenne indecisa e in crisi, andata in Costa Blanca, in Spagna, per rilassarsi e per capire cosa fare della sua vita. Il bimbo nel suo grembo le impone una certa condotta molto più ordinata rispetto a prima, ma soprattutto una responsabilità mai provata, il dover curare un essere indifeso da lì a pochi mesi. Cosa sarà del suo futuro? Sarà l’incontro con una coppia di gentili vecchietti che le darà, inizialmente, un ventata di speranza e aiuto. Sarà un aiuto sincero? O in esso è nascosto un fine?
La storia di Julián, invece, è diversa. Un ottantenne arrivato anch’esso in Costa Blanca dall’Argentina, con una missione ben precisa e il ricordo di un passato ancora fresco nella memoria. Lui non si considera una persona normale, lui è un sopravvissuto, un reduce scampato dal male puro, dal campo di concentramento di Mauthausen (Austria). Ed è proprio da quel momento, il momento della liberazione da parte dell’armata americana nel 1945, dal primo istante in cui ha potuto vedere il cielo finalmente da uomo libero, che si è dedicato alla caccia di coloro che lo hanno torturato e umiliato, di quei demoni senza anima. Una caccia che ha svolto per anni per poi concludersi e godersi almeno un po’ le gioie di una vita normale: il crescere una propria famiglia. Ma non sempre una missione come questa si può accantonare… sarà proprio una lettera, inviata da un amico di vecchia data, dai tempi di Mauthausen, e collega per lungo tempo in quella caccia comune contro quei mostri, a spronarlo in un’ultima missione verso la ricerca del male nascosto. Ed è proprio durante la sua missione che incontrerà Sandra, un’anima aggraziata e spontanea in contraddizione con quel mondo oscuro e falso ma in pericolo di essere sommersa e travolta da una realtà maligna e ingannatrice. Il male, purtroppo, è un seduttore esperto…
Il romanzo ha una tipologia di scrittura scorrevole e semplice. Le descrizioni delle ambientazioni sono attente ma non eccessivamente lunghe da distogliere l’attenzione del lettore. I personaggi, anch’essi ben sviluppati, riescono a coinvolgere il lettore nelle vicende vissute. La loro psicologia viene colta man mano durante la lettura e in base alle scelte compiute dai protagonisti.
Il lettore inizierà ad affezionarsi quasi immediatamente alla spensieratezza e alla ingenuità di Sandra e ad appoggiare in toto la personale missione di Julián, ammirandone la forza d’animo e tenacia nonostante la sua veneranda età. Una forza che solo il dolore, l’esperienza della sofferenza, è in grado di dare.
La narrazione, in prima persona, prende in considerazione entrambi i protagonisti, alternandone i punti di vista in base alla situazione. In tal modo la scrittrice riesce a far sì che il lettore possa comprendere maggiormente ciò che succede. Tutto quello che non può essere colto dagli occhi di Julián, è invece colto dagli occhi di Sandra.
La storia, la Cortigiana, riesce ad attrarre il lettore fin dalle prime pagine, immergendolo in quel mondo di intrighi, timori, bugie, e il ricordo di quel male destinato a non morire mai.
La Cortigiana riuscirà a sedurti e trasportarti nel suo mondo d’inchiostro. Sarai in grado di resistere alle lusinghe del male?
0 commenti